La bellezza delle città

Con un pezzo molto interessante, Ernesto Galli Della Loggia, oggi sul Corriere si interroga sulle cause del declino dei luoghi della bellezza italiana, siano essi grandi che piccoli, ovvero dalle grandi città monumento ai borghi di piccole dimensioni. Nella sua realistica e condivisibile narrazione pone comunque l'accento sul patrimonio storico urbano che ci deriva da un percorso storico complesso: come ridare dignità a questi luoghi?

Se questa questione assume fondamentale importanza, considerato che stiamo fortemente avvicinando il punto di non ritorno, compromettendo irrimediabilmente lo straordinario patrimonio a noi dato in custodia, il tema stesso sembra rivolgere lo sguardo esclusivamente verso il passato, o comunque ciò che è stato in grado di costruire.

Questo sembra però rivolgere l'attenzione solo su una parte (seppure di enorme, anzi fondamentale importanza) del sistema complesso che rappresenta una città o un borgo anche di ridotte dimensioni. 

Quello che ad oggi non si intravede, è la discussione relativa al progetto e alla costruzione dei luoghi del futuro. Sembra essere svanita la possibilità di immaginare i luoghi del futuro. Con questo non intendo che manca un'idea di "dottrina", formula valida per le "magnifiche sorti e progressive", ma a parte il dibattito della ricerca, di alcune "comunità virtuose", risulta assente un serio dibattito culturale ampio che appassioni le amministrazioni territoriali nonchè larga parte della popolazione capace di esprimere quanto meno le proprie esigenze.

L'importanza e la necessità del tema merita ovviamente ulteriori approfondimenti; tale breve nota deve considerarsi solo una spia, un allarme che bisogna necessariamente lanciare, al fine di contribuire alla promozione preliminare di un dibattito fondamentale e non più rinviabile.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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